Articolo pubblicato su RavennaWebTV, il 26 Gennaio 2023.
Un altro fondamentale passo in avanti per l’Accademia degli Studi di Ravenna, la scuola parentale bilingue fondata alcuni anni fa da Elisa Guzzo.
Nella scorsa estate c’era stato il cambio di sede, che oggi è nella centralissima piazza Baracca, e un quasi conseguente raddoppio degli alunni (oggi ormai una trentina, fra elementari e medie).
Le basi giuste per mettere un altro tassello di crescita. Dal prossimo anno scolastico, 2023-2024, l’Accademia aprirà dunque anche un corso di scuola media superiore di Ragioneria, e lo farà dando al corso di studi un originale indirizzo, il primo in Italia: sarà una Ragioneria ad indirizzo Cinematografico.
In sintesi, oltre alle normali materie curriculari necessarie a formare ragionieri, l’Accademia inserirà nel proprio piano di studi una serie di materie come regia, dizione, recitazione, luci, suono, doppiaggio, arte della comunicazione e tanto altro. Alla fine dei cinque anni di studi, gli studenti avranno conseguito il doppio diploma: ragionieri ed attori o registi cinematografici.
Il tutto in partnership con i professionisti della Cesena Film Academy, e con la presenza come docenti di attori e registi di esperienza nazionale e internazionale, anche da Hollywood. Ogni anno verranno anche realizzati cortometraggi dagli studenti e dai docenti, sul territorio ravennate.
Peraltro, l’Accademia degli Studi offre anche la possibilità di vitto e alloggio per studenti non residenti a Ravenna.
“È una scommessa su cui puntiamo in maniera convinta – spiega Elisa Guzzo – perché la passione per il cinema è sempre forte anche fra i giovani, e siamo convinti che un’opportunità del genere, assolutamente unica in Italia, possa avere un immediato riscontro. Al tempo stesso, la scelta di abbinare questi studi cinematografici a una scuola come Ragioneria è voluta: crediamo che sia una scuola che offre ai ragazzi le basi giuste per poter diventare imprenditori di se stessi, un requisito fondamentale per poter crescere aspirando presto anche a un giusto ritorno economico per il proprio lavoro”.