Articolo pubblicato su Ravenna24Ore, il 10 Novembre 2022
Dalle 11 alle 16, con un open day, l’istituto parentale aprirà le porte della sua nuova sede, situata in piazza Baracca, a coloro che sono interessati a conoscere il metodo scolastico applicato ai frequentanti la scuola
Nella giornata di domani, venerdì 11 novembre, l’Accademia degli studi di Ravenna, dalle 11 alle 16, aprirà le porte della sua nuova, centralissima sede, situata in piazza Baracca, 43, a tutti coloro che sono interessati a conoscere il metodo scolastico applicato ai ragazzi e alle ragazze, circa una trentina, fra scuole elementari e scuole medie, che frequentano l’istituto parentale, riconosciuto dalla legge, fondato e diretto da Marialisa Guzzo.
L’iniziativa sarà anche l’occasione per celebrare il cinquantesimo anniversario della nascita di “Applied scholastics”, l’associazione no profit nata, negli anni Settanta, da alcuni insegnanti americani che si erano appassionati alla tecnologia di studio di Ron Hubbard, e a cui lui regalò i diritti di autore. Da allora in poi, in tutto il mondo sono sorte scuole che si basano su questo metodo, con l’istituto di Ravenna che è il terzo in Italia, preceduto da due sedi attive in Lombardia.
La tecnologia di studio nata dalle ricerche di Ron Hubbard è un programma che consente allo studente di superare le principali barriere che si incontrano nello studio. In poche parole, di tratta di un sistema che insegna ad apprendere.
Nel corso della giornata, inoltre, verranno illustrate al pubblico altre attività didattiche organizzate e svolte dall’accademia degli studi, tra cui corsi di inglese con insegnanti madrelingua; doposcuola; e corsi specifici per “imparare a studiare”, rivolti sia a studenti che a docenti.
Marialisa Guzzo, in merito all’accademia degli studi di Ravenna, che domani, venerdì 11 novembre, con un open day, verrà mostrata al pubblico nella sua nuova sede, si è così espressa: “Grazie all’applicazione di questo metodo, i ragazzi, nella nostra Accademia, operano con un aumento dell’autonomia nello studio e un ritrovato piacere, oltre ad una notevole crescita dell’autostima. Quindi, è anche per questo se, nell’arco di tre anni, le iscrizioni sono passate da poche unità a una trentina”, ha concluso la Guzzo.